CINICI, IGNAVI, OPPURE?

Italiani popolo di disincantati, delusi, amareggiati, arrabbiati. Eppure basta guardarsi attorno nel Belpaese e ogni angolo, scorcio, monumento o paesaggio ci immerge nell’incanto e ci ricorda uno splendore che non c’è più: corruzione, mala politica, disoccupazione , clientelismo, criminalità organizzata e crisi economica, alcuni dei mali che ci affliggono e ci portano a una perdita di senso, a un declino di  valori e ideali, ci rendono ormai privi d’illusioni, sogni, speranze.

Ma disincanto come reale stato di malessere o alibi per la nostra ignavia davanti a un decadimento progressivo?

Lo abbiamo chiesto ad alcuni giovani. Essi sono, o meglio sarebbero il futuro del paese, sicuramente sono la voce di questo momento storico. Si sentono disincantati? E come vedono il futuro?

 

 “MONOCROMO” D’ARTISTA – Domenico 33 anni

Disincantato? Sinceramente la mia sensibilità di artista mi impone una grande sofferenza in questo momento, tanto da non riuscire ad “affrontare” la tela per i pensieri tristi che mi affliggono. E questa è una metafora del nostro malessere. La tela è una metafora di noi giovani, essa resta bianca, vuota, inespressiva e in fondo insignificante… noi che non possiamo esprimere i nostri sogni e le nostra capacità ci sentiamo un po’ così,  senza colore, movimento, passione. E non lo trovo un alibi per giustificare talune nostre mancanze, ma una triste verità e l’idea di dover affrontare il futuro mi spaventa ancora di più.

L’OTTIMISMO DELLA STUDENTESSA – Luana 21 anni

Ho 21 anni e sono fortemente disincantata, mi sento figlia dell’errore. Errori commessi dai governi passati che hanno portato a una forte instabilità politica ed economica. Sono stufa dei grandi proclami della politica che, con criteri folli, non fa che aumentare tasse e imposte.Di certo, essendo studentessa, ancora non mi raffronto con il mondo del lavoro, ma solo a pensarci mi viene l’ansia. Il futuro non è roseo. ma la speranza non ci deve abbandonare. Credo ancora nell’impegno  come  risorsa e io ce la sto mettendo tutta guardando con occhi pieni di luce il mio domani, con fatica e con un pizzico di ottimismo.

LA  “ FORZA”  DEL PROFESSIONISTA – Leo 37 anni

Penso che l’Italia soffra l’assenza di un governo forte, legittimato dal consenso popolare di cittadini e non sudditi. Nel mio futuro vedo l’asperità ma gambe forti e volontà tenace per continuare il cammino in vetta. Il disincanto?   è la prova di forza che muta tutti in uomini alla ricerca della libertà e che porta la conoscenza del vero. Io sono stato disincantato sin da piccolo, e non é stato un maleficio, tutto sommato.

I SOGNI INFRANTI DEL MUSICISTA– Agostino, 25 anni

L’Italia? L unico stato al mondo in cui le organizzazioni criminali comandano ( lo scandalo di Roma non è che l’ennesima manifestazione di un fenomeno esistente e radicato), dove la meritocrazia non esiste e dove il clientelismo e la raccomandazione sono l’unico mezzo di accesso a tutto, lavoro un primis. Il mio futuro? Ho studiato come contrabbassista al conservatorio di Roma; sono a tutti gli effetti un musicista appassionato e un insegnante di musica, ma non riesco a trovare la mia strada. L’arte, in questo paese, è al tracollo e, per lavorare, mi devo “accontentare” di collaborazioni sporadiche e che, talvolta, esulano dal mio genere ( e per fortuna che ci sono) lascio a voi immaginare come possa sentirmi. Ringrazio la mia famiglia che mi sostiene nella mia passione altrimenti sarei dovuto già fuggire a gambe levate da questo paese di “ pecoroni” dove conta solo che marca indossi,  dove la cultura la fanno Maria De Filippi e Barbara d Urso, dove ci rubano la dignità  tutti i giorni, ci riempiono di pagamenti  e ne avrei da dire davvero tante  ,ma nessuno si muove. E se protesti? Sei un pazzo criminale. Italia, paese del disincanto per eccellenza!

IL CANTAUTORE “IN AUTOSTRADA”  – Marcello 23 anni

La situazione Italiana? Sembra di stare all’autoscontro!!! Dove giri sbatti male. Il disincanto?  Penso sia come svegliarsi da un bel sogno. Sogni di essere un milionario e ti svegli con un pacco di bollette e il portafogli vuoto. Credere di vivere in una situazione quando poi realizzi che non è quello che vivevi. Ecco  questo non è il sogno degli italiani, ma è la realtà. Portafogli vuoto, zero speranze e nemmeno più la forza di sognare.. .  la vita, oggigiorno, è come un pedone  che passeggia sulla corsia di un autostrada… le probabilità di non farcela sono praticamente altissime, ma chi si ferma è perduto! E io non ho intenzione di fermarmi!

IL TEENAGER  “PER I DIRITTI DI TUTTI” – Fabio 18 anni

Sinceramente la situazione italiana non è una delle migliori del mondo, i soldi vengono spesi male, i politici italiani sono i più pagati (e corrotti) al mondo (dato statistico).  Inoltre, nonostante siamo in uno Stato laico e pluralista  fondato sul lavoro e questo sarebbe costituzionalmente garantito, il lavoro è una piaga sociale e moltissime  decisioni sono comunque assunte dalla sede papale, come la non  legalizzazione delle unioni civili omosessuali e il non riconoscimento di quelle formalizzate all’estero. Il disincanto per me è il fatto di essere stato prima incantato dalle false promesse di politici che promettevano una svolta economica e sociale, facendo, poi,  rimanere tutto uguale o peggiorando di molto le cose. Pur essendo molto giovane, mi sento molto disincantato.

di Adele Di Feliciantonio