Un..gatto per il Matteotti

Trofeo Matteotti PescaraUn Gatto mangia il Matteotti. Nella corsa ciclistica più importante d’Abruzzo e tra le più impegnative del panorama nazionale, il passista veneto Oscar Gatto, già vincitore della tappa di Tropea al Giro d’Italia, s’impone sul traguardo di Piazza Duca. Il 26enne atleta del team anglo-abruzzese Farnese Vini ha battuto in volata un ristretto gruppo di una ventina di corridori. Caldo afoso e ben 68 ritirati. All’ottava delle tredici

tornate partiva una fuga interessante con Durasek, Monsalve,Chtiou, Donati, Muraglia e De Marchi. Tra un recupero del gruppo e altri allunghi si formava poi un nuovo quintetto di testa con Monsalve, Stortoni, Muraglia e gli abruzzesi Di Paolo e Donati. Agli 8 Km dall’arrivo anche questa fuga veniva neutralizzata e durante l’ultima discesa si avvantaggiava il gruppetto con Oscar Gatto, che batteva in finale il veterano Davide Rebellin – di ritorno dalla squalifica per doping che gli è costata una medaglia olimpica- e il colombiano Angel RubianoChavez, terzo anche l’anno passato. All’ ennesima dimostrazione che, anche se un po’ decaduta, questa corsa resta nobile- seppur stretta tra il Giro di Polonia, il criterium WolvertemMeise ed il CriteriumSpektakel Van Steenwijk- era presente il C.T. della nazionale italiana Paolo Bettini, il quale sta cominciando a tirare le somme per i convocati del prossimo mondiale a Copenaghen. Ovviamente il vincitore ha affermato che esserci “è il sogno di ogni corridore; questa vittoria mi regala una grande carica per riuscire a centrare l’obiettivo”. Soddisfatto anche Rebellin:” Dopo tuttoquello che ho passato ho ancora gli stimoli per conquistare una grande classica. Ho cercato di fare la differenza sulla salita di Montesilvano ma non ci sono riuscito”. Ai bordi delle strade grigliate di carne e pesce, arrosticini e qualche protesta. In Piazza Duca è infatti scomparsa la tribuna per il pubblico di fronte a quella per le autorità e la stampa. Anche l’anno scorso è successa la stessa cosa. Infatti, dopo l’edizione saltata nel 2009, gli operai che sono tornati nel magazzino dov’era il materiale di montaggio hanno avuto una terribile sorpresa: sparite le viti, le balaustre e leassi di legno. Si è così deciso di non rifarela tribunetta, a scapito soprattutto degli appassionati meno giovani.