Cia Teramo: parte HELP FORAGGIO la rete di solidarietà per gli allevatori

I primi 160 quintali di fieno sono stati consegnati alle aziende di Abruzzo e Marche. Si tratta di un’ulteriore iniziativa che la Confederazione sta mettendo in atto per aiutare concretamente le imprese agricole in un momento così drammatico.

Una mail dedicata per le azioni solidali e soprattutto “Help foraggio”, ovvero la rete di solidarietà per portare un aiuto concreto alle aziende dell’Appennino stremate dalle nuove scosse di terremoto e sommerse dalla neve. Sono tantissime le imprese agricole isolate, bloccate , con le stalle pericolanti o crollate e il bestiame al freddo e senza cibo per l’impossibilità di rifornirsi di mangimi e foraggio.

Per questo motivo la Cia –dichiara il presidente Roberto Battaglia – “che già nei giorni scorsi aveva lanciato l’Sos animali, si è messa in moto con le sue strutture territoriali per sostenere gli agricoltori in difficoltà, contribuendo in primis a risolvere il problema approvvigionamento”. 

I primi 160 quintali di fieno, donati dalla Cia Emilia Romagna, sono stati consegnati: una parte presso il centro di raccolta predisposto dalla Cia Abruzzo in provincia di Teramo presso il CCS, l’altra presso il centro di raccolta organizzato dalla Cia delle Marche nel comune di Monsampolo (Ascoli Piceno), per essere distribuiti alle aziende agricole in difficoltà. Seguirà a breve la Cia dell’Umbria, che sta raccogliendo circa 150 quintali di erba medica in pellet da donare agli allevatori associati per soddisfare le esigenze del bestiame.

“E’ un’azione di solidarietà concreta e importante -sottolinea la Cia- resa possibile dalla disponibilità delle nostre aziende e delle nostre strutture sul territorio, che vogliono aiutare ed essere vicine ai colleghi così duramente colpiti da sisma e maltempo”. In Abruzzo, Marche, Umbria e Lazio il settore primario sta perdendo circa 100 milioni di euro a settimana, tra danni a coltivazioni e beni strumentali, perdite alla zootecnia e mancata commercializzazione. Troppe aziende, in aree a fortissima vocazione rurale, rischiano di chiudere senza interventi urgenti.

 

Teramo 27.01.2017