CI UNISCE LA MUSICA E…LA BUONA TAVOLA

La band si chiama Dixie Hogs ed è composta da 4 elementi:

Remo (chitarra e voce), Alessandro (tromba e cori), Fabrizio (clarinetto, clarinetto basso e cori) e Michele (batteria, washboard e cori).

Una formazione atipica per questo genere musicale che di solito coinvolge anche strumenti come il trombone, il banjo e la tuba. Nonostante ciò sono riusciti a trovare un giusto equilibrio tra gli strumenti senza stravolgere troppo le sonorità del genere, anzi, questa caratteristica ha donato un tocco in più di originalità rispetto alle altre formazioni dixieland.

Un nome insolito. “Il nome che abbiamo scelto è un simpatico accostamento di due parole che ci rappresentano perfettamente. La parola “Hog” infatti in inglese delinea svariati animali appartenenti alla categoria dei suini. Questa parte del nostro nome è palesemente giustificata da 3/4 della band e da una smodata passione per la tavola che ci lega da sempre. L’altra parte del nostro nome, Dixie, fa riferimento alla musica dixieland: lo stile musicale
suonato dai bianchi di New Orleans all’inizio del secolo scorso”.

Come nasce la vostra passione per la musica? “Ognuno di noi ha un passato musicale ormai con diversi anni di attività alle spalle nei generi più svariati. Abbiamo suonato insieme in passato, in formazioni musicali diverse, sia come organico che come genere ma questa è la prima volta che suoniamo in un progetto dove siamo solo noi quattro. La genesi del gruppo è un po’ atipica: quando ci siamo visti la prima volta, non avevamo in mente un genere musicale preciso o un progetto defi nito. L’unica cosa che avevamo ben chiara era che volevamo suonare insieme noi quattro, perché a livello umano stiamo molto bene insieme, siamo amici legati da una stima reciproca, e soprattutto insieme, ci facciamo un mare di risate. Queste le premesse con cui si siamo incontrati la prima volta nel garage di Alessandro, il nostro trombettista, abbiamo guardato gli strumenti musicali a disposizione (chitarra,
clarinetto, tromba e batteria) e, complice la comune passione di tutti per la musica di New Orleans, la decisione era presa: avremmo messo su
un quartetto dixieland!”.

Componete i vostri pezzi o proponete cover? “Al momento durante i concerti presentiamo degli arrangiamenti da noi elaborati di brani che hanno fatto la storia del dixieland. Grandi classici portati al successo da artisti del calibro di Luis Armstrong e Jelly Roll Morton, ma anche brani meno conosciuti su cui ci siamo divertiti a
costruire il nostro spettacolo cercando spesso anche l’interazione con il pubblico. Alcuni di questi brani si trovano sul CD che abbiamo appena realizzato e che è possibile avere durante i nostri concerti. L’idea è comunque di comporre brani interamente originali, scritti ed arrangiati da noi che andranno a far parte del nostro prossimo lavoro
discografico”.

Perchè ascoltarVi ? Cosa offrite di diverso? “Un quartetto dixieland come il nostro semplicemente non c’è!
Ad una formazione già atipica per il genere, abbiamo aggiunto strumenti inusuali come il clarinetto basso, lo slide whistle, il glockenspiel, il siren whistle, un clarinetto-carota, campanelli da receptionist, trombette di vecchie automobili, e poi un mare di gag, sketch, canzoni divertenti per le storie che hanno alle spalle o dai testi buffi , da cantare solo noi o in collaborazione con il pubblico. Insomma alla fi ne quello che è venuto fuori non è un concerto e basta, è più uno show che racconta certamente la nostra passione per il dixieland, ma più di tutto racconta noi”.

Quali i progetti per il futuro? “Al momento stiamo lavorando alla promozione del nostro primo lavoro discografi co, quindi abbiamo un’intensa attività di concerti ed eventi. Siamo proiettati verso la stesura di brani composti ed arrangiati da noi che costituiranno materiale per il nostro prossimo disco”.

di Daniela Palantrani