Le persone che partecipano hanno l’occasione per poter vivere in prima persona la condizione di un non vedente cenando completamente al buio, serviti da camerieri non vedenti. Il buio dura all’in circa un’ora e mezza, al momento del dessert la sala è illuminata da candele. Il costo della cena è di 25 euro a persona e parte del ricavato viene
devoluto all’associazione a sostegno di progetti rivolto ai ciechi pluriminorati (che oltre a non vedere hanno altre disabilità). Quest’anno il progetto è denominato “Insieme verso l’autonomia”, è rivolto all’espletamento di attività riabilitative specifiche per 31 utenti pluriminorati, residenti nel territorio della provincia di Teramo. Queste attività comprendono: assistenza domiciliare, attività espressive – manuali – occupazionali presso il Laboratorio sito nella sede dell’Unione Italiana Ciechi di Teramo in via Bafile (zona Cona) nel quale sarà altresì attivato un servizio di supporto psicologico, fi sioterapia, musicoterapia, pet terapia, attività di riabilitazione, orientamento e mobilità ed autonomia personale, il tutto assicurato mediante la collaborazione di tecnici del settore, professionisti ed operatori qualificati.Inoltre questo tipo di eventi consentono di sensibilizzare le persone offrendo loro un momento unico e inconsueto per divertirsi. La condizione di chi ha una minorazione visiva viene esasperata dalla società. Diceva Romagnoli, fondatore dell’omonimo istituto per ciechi a Roma, che “essere amabili per chi vede è una virtù, essere amabili per chi non vede è una necessità”, significa che molto spesso è compito del non vedente stesso, con la sua intelligenza, aiutare chi vede a non avere paura della sua condizione di minorazione. Questo è quello che hanno fatto e continuano a fare questi ragazzi ad ogni cena al buio e grazie a loro e alla partecipazione di un pubblico sensibile e disposto a mettersi in gioco siamo giunti alla cena numero tredici che ci vedrà impegnati nella nostra città capoluogo.