Celenza s.T. SFIDUCE INCROCIATE

Quattro consiglieri si dimettono sfiduciando il Sindaco e il Movimento sfiducia i Consiglieri

Quattro consiglieri del Movimento Civico Insieme Per Celenza Sul Trigno si sono dimessi. Si tratta di  Luigi Valentini (vicesindaco), Aurora Felice (assessore), Alessandra Di Iorio (ex vicesindaco) e Antonio Antenucci (ex assessore). Per questo motivo  il Movimento ha tenuto ieri sera un’incontro urgente nella propria sede, mentre fuori scendevano copiosi i fiocchi di neve, per  discutere  del lavoro svolto dal Movimento negli ultimi 8 anni, proponendo un modo nuovo di fare politica, incontrandosi e discutendo con le persone, per cercare le migliori soluzioni che sapessero guardare ad un’idea nuova di paese, al futuro delle giovani generazioni. Ma le dimissioni dei 4 consiglieri  hanno portato di fatto al commissariamento del comune di Celenza Sul Trigno. 
Ciò che è emerso durante l’incontro è la volontà del Movimento Insieme per Celenza di andare avanti per portare a compimento il programma interrotto dalle dimissioni dei quattro consiglieri.

Dall’incontro è inoltre scaturito un  documento approvato dalla maggioranza dei presenti, in cui si dichiara che le  dimissioni presentate il 15 gennaio 2016, non sono assolutamente concordate né  condivise dal Movimento stesso,  che ritiene l’azione mirata a sfiduciare il sindaco per ottenere il commissariamento del Comune di Celenza s.t. Nel documento, il direttivo prende quindi  le distanze (sfiduciandoli?) da quanto messo in atto dai consiglieri dimissionari, non condividendo  la scelta delle dimissioni. I Commissariamento doveva essere evitato.

 “Alla luce del continuo ed instancabile operato in questi anni del Sindaco Venosini – si legge-  che, anche nel giorno a lui riservato per la sfiducia era in comune per coordinare l’attività amministrativa, lavoro che di fatto ha permesso alla comunità tutta di raggiungere importanti risultati, il Movimento Insieme per Celenza Sul Trigno. esprime la propria solidarietà e rinnova in pieno la fiducia verso la sua persona e verso il suo operato e  lo invita a rendicontare pubblicamente sullo stato delle cose”.