Teramo non finisce nel centro storico

villa_vomano_teramo_primapaginaSi parla spesso del comune di Teramo, spaziando anche oltre il centro storico, ma  Giusi Casolani, segretaria del circolo Pd Villa Vomano/Forcella/Caprafi co/Miano, fa subito notare come la zona in cui vive e di cui si fa portavoce, sia dimenticata da tutti.  “Da noi vengono i candidati in campagna elettorale, poi non li vediamo più.

Tutti a chiedere voti, spesso con logiche clientelari.” I problemi di Villa Vomano sono diversi, la “storia della scuola“ si protrae ormai da anni. “ E’ un edifi cio fatiscente. Riassumendo la situazione: si tratta di un fi nanziamento della giunta Sperandio, ‘smarritosi’ con la giunta Chiodi. Incredibile, ma non si capiva dove fossero fi niti i fondi stanziati. Grazie ad una lunga battaglia, siamo riusciti ad ottenere ampie rassicurazioni dall’attuale sindaco Brucchi, che la scuola verrà ultimata. Allo stato attuale però, ci sono solo i pilastri.” E’ un progetto che risale ad oltre dieci anni or sono, e ormai anacronistico rispetto alle esigenze scolastiche attuali, ma non ancora realizzato. “I lavori sono fermi, ed il cantiere è esposto agli agenti atmosferici. Mi chiedo se un giorno l’edificio che verrà realizzato potrà essere sicuro, o se la struttura è stata compromessa dall’essere stato trascurato per così lungo tempo. Abbiamo visto nella nostra zona la giunta comunale solo per l’inaugurazione dei marciapiedi. Ci sentiamo dimenticati dalle istituzioni, e dire che paghiamo le tasse come ogni altro cittadino”. La segretaria racconta che la mattina, quando esce di casa, prova tanta tristezza, vive in una zona con potenzialità enormi ma che non viene aiutata nello sviluppo. “Non c’è nulla, il piano regolatore non permette nessun tipo di evoluzione. Per la semplice pulizia dei canali di scolo delle acque bianche ai lati delle strade, un paio di anni sono stata costretta a decine di protocolli in comune, per chiedere ciò che in realtà è dovuto”. La Casolani prosegue dicendo di venire da un’esperienza aquilana nei Ds e sinistra giovanile, di amare la politica, di sapere che non ci si arricchisce se la si fa come si dovrebbe: per altruismo e non per puro egoismo. “ A L’Aquila appunto, ho vissuto un’esperienza bellissima dove non esisteva il centro e la periferia – non sono ironica, parlo di un periodo antecedente il terremoto-le zone vengono trattate tutte alla stessa maniera. Parlo proprio del contatto delle amministrazioni con le persone, senza distinzioni di colore politico. Si tratta di saper fare politica. Il sindaco è il sindaco di tutti non solo di Teramo centro. Vorrei che Brucchi una mattina venisse da noi, anziché passeggiare per il corso, magari a dirci di non avere le risorse per fronteggiare, a breve, una determinata questione piuttosto che un’altra. Sarebbe un forte segno di rispetto per i cittadini.” L’illuminazione annunciata a Sardinara in campagna elettorale, ancora non c’è. Non si possono fare promesse che non si è in grado di mantenere.