Storia a lieto fine.

puzzle_persone_caritas_teramo_primapaginaLa Caritas è come un puzzle di tessuti sociali interrotti, in cui gli accolti sono i pezzi. Si cerca di ricostruire attorno a queste persone un nuovo quadro di rapporti umani. Le loro storie investono un’infinità di situazioni sfavorevoli e a volte drammatiche che le hanno portate a una fondamentale esistenza di solitudine, spesso

determinata addirittura dall’abbandono. In questa luce ogni vicenda assume una valenza umana inestimabile. Non si può non imparare a rispettare il dolore che c’è dietro ogni richiesta di aiuto. Storie di vittime dell’alcool, della droga, di anziani visti come un peso, di infermità mentali. Di sogni e speranze infranti. Ma anche di amore e fiducia, traditi e calpestati. Quando, poi, anche la famiglia volta le spalle, non c’è scampo. La perdita di identità e la conseguente perdita di dignità sono quasi inevitabili. Abbiamo raccolto una storia, ma l’abbiamo voluta che avesse un lieto  fine. Protagonista Maria (si tratta ovviamente di uno pseudonimo). Nata in una famiglia di mezzadri con ben cinque fratelli. Lei unica femmina. Un’ infanzia trascorsa tra scuola e campi dove accudire le pecore. E poi la famiglia da seguire. Con la madre assente, Maria si doveva occupare di tutto, nonostante la giovane età. Allora una via di riscatto diventare operaia presso una fabbrica di jeans. Ma dopo anni di duro lavoro e sacrifi ci e il fallimento della ditta, ecco il ritorno a mansioni più umili, come badante. Ottiene di poter seguire un anziano signore in una sperduta frazione di provincia, quasi del tutto abbandonata. Le sue giornate trascorrono in solitudine nel silenzio.. La dimora dell’assistito, che la ospita a tempo pieno, è fatiscente. Tra topi, freddo, per via degli infi ssi quasi inesistenti, e l’acqua che colava a catinelle quando piove, la situazione è invivibile. Poi, la richiesta d’aiuto, quasi fortuita. La Caritas sin da subito si adopera per provvedere almeno a un pasto caldo che le fa avere tramite volontari. Ma l’obiettivo principale è il suo recupero sociale. In concerto con gli enti amministrativi le viene assegnata in breve tempo una casa popolare in città. La Caritas le offre un temporaneo impiego presso il proprio laboratorio interno di artigianato, dove poter riprendere una vita di relazione. Ora Maria è una persona recuperata, se non ancora del tutto a livello materiale, a livello di affetti. In Caritas ha anche conosciuto un uomo, con il quale ora vive una storia d’amore, e questo la sta aiutando a risollevarsi di nuovo.