CARBURANTI “LE LIBERALIZZAZIONI NON ABBASSANO I PREZZI”

prezzi-benzinaPotere alle compagnie petrolifere, questa l’inaspettata sorpresa per i benzinai. Ogni gestore di pompe di benzina non potrà, neanche volendo, abbassare i prezzi del carburante in quanto ogni compagnia potrà fissare le condizioni contrattuali ed eventualmente rendere le aree di rifornimento completamente self- service. A rischio migliaia di posti di lavoro.

L’associazione per l’orientamento e la difesa dei consumatori (ADOC) ha reso noto: “La liberalizzazione e le nuove norme non serviranno, si fa sempre demagogia sui prezzi. Aumento della benzina, aumento del gasolio, stangata sulle accise”. SentiamoGiovanni Zancocchia, proprietario di un distributore di benzina a Bellante (Te): “Gestisco l’attività con mia moglie e un dipendente. Il problema più grande è che seppure il terreno sia mio, l’Eni gestisce dall’alto la mia attività. Ogni giorno vengono ragazzi a chiedere se c’è un posto di lavoro, la risposta con mio grande rammarico è sempre negativa. Ho spese troppo alte per assumere nuovo personale. Lavoro a 21 millesimi al litro. Oggi mi è possibile acquistare carburante solo dalla compagnia di cui espongo il logo (Eni). Con i prezzi che aumentano, non si lavora. La mia fortuna è essere proprietario del terreno al contrario delle altre pompe di benzina che l’hanno in concessione. Ma nonostante la mia apparente indipendenza è difficile espandermi e lavorare a dispetto della concorrenza, visto che non c’è un accesso libero al mercato. Purtroppo per le multinazionali siamo gli ultimi ai piedi della piramide”. “E’ vero – conclude il nostro benzinaio – che ci sono agevolazioni con la nuova manovra, per le assunzioni di giovani a tempo indeterminato, ma ci sono vincoli con la società Eni che non permette di fare grandi cambiamenti. Siamo costretti allo sciopero, anche se a rimetterci sono sempre i consumatori e le piccole imprese”.