SOS NONNI

SOS NONNIUna ‘figura’ che nel tempo ha avuto un insostituibile ruolo sociale è quella del nonno/a, di cui sociologi, psicologi,economisti ecc. si sono impegnati a scrivere o affermare l’importanza. Non voglio unirmi al coro. Desidero fare solo alcune rifl essioni da…. parte in causa. Essere nonni è l’altra faccia della medaglia, rispetto a chi ‘usufruisce’ di tali fi gure nell’economia domestica quotidiana, per una corretta auxologia dei bambini, per risolvere spesso

i problemi che affliggono le giovani coppie o creano disagi organizzativi a tanti genitori. Certo. E’ bella anche l’altra faccia della ‘medaglia’. Ed è raro che accada. Entrambe le facce della medaglia sono belle. E mentre tanti sono consapevoli del benefi cio di avere dei nonni disponibili ed affettuosi, pazienti e ‘pronti all’uso’, solo i nonni sanno quanto è bello esserlo. Ci si sente più giovani (…è un modo valido per non avvertire su se stessi che il tempo sta passando), si rinnova l’affetto per i piccoli verso cui si è più dolci e comprensivi, forse, e, spesso, in maggior misura di quanto manifestato verso i propri fi gli. Ma lasciatemi confessare o meglio, sottolineare, il privilegio di essere nonni oggigiorno. Questa è la generazione di nonni nati a cavallo o subito dopo la 2^ guerra mondiale. Provate ad immaginare che ‘fi lm’ sarebbe quello che mettesse – in rigorosa sequenza – gli avvenimenti ma, ancor di più, le scoperte, le innovazioni tecnologiche che hanno modifi cato la vita di ciascuno dei nonni che hanno potuto assistere ‘in diretta’ a tanti cambiamenti! Ricordiamo e pensiamo, per un attimo, all’evoluzione della scrittura e della comunicazione. Oggi le mail e ieri le lettere scritte a mano o con la vecchia macchina da scrivere. Addirittura a fronte degli sms –che i ragazzi oggi sanno inviare da quando nascono- alle pagine di aste e letterine che i bambini di ieri dovevano riempire. Dalla radio alla TV, al digitale terrestre, dai primi frigoriferi all’attuale ‘linea del freddo’, dai medicamenti di una volta alla moderna farmacologia ed ai progressi della sanità (per un esempio, dalla radiografi a di una volta alla Tac o alla risonanza magnetica), dall’uso delle mappe o carte stradali al ‘navigatore satellitare’, e così via. Ritengo – con scarse possibilità di essere smentito – che essere nonni ( o nipoti ) oggi sia una vera fortuna. Quanta esperienza ha un nonno, quali evoluzioni sociali ha registrato – e può quindi raccontare per esperienza vissuta –, ma ha anche la memoria di ciò che si era, di come si viveva, cioè, e può ammonire, istruire o semplicemente informare i nipotini che hanno il bene di apprendere tante cose senza dover trovare su internet. Allora è forse giusto festeggiare i nonni, apprezzare bene non solo il loro affetto o l’essere impagabili ‘babysitter’, ma anche una preziosa fonte del sapere. Nonni si diventa, ovviamente, ma non tutti sanno farlo benissimo anche se, con l’affetto che si nutre per i propri nipotini, si può riuscire abbastanza bene. Mi viene in mente allora, più che chiedere di innalzare un monumento ai nonni (a chi lo è stato, a chi lo è ma anche a chi lo sarà), di auspicare un servizio televisivo analogo a quello, ben noto, intitolato “Sos Tata”. C’è tanto da apprendere, tante testimonianze da raccogliere e, quindi, spero che si arrivi a vedere presto in TV una sorta di “Sos Nonni”. In conclusione. L’essere nonni fa bene al proprio spirito ed al proprio corpo, oltre che alla propria famiglia. Quindi è un vero beneficio per la società! di Ropel