“L’acqua arvò lu sò”

strada_rottaLa parola a Piero Angelini,consigliere regionale del Wwf.A Colleparco, Fonte Baiano e lungo il Tordino e il Vezzola si respira un'aria da "non succede, ma se succede...".Quando avvengono disastri come quello di Genova, si discute sempre di segnalazioni non raccolte. Cosa nepensa? I cambiamenti climatici sono reali, ma nessuno ne ammette l'esistenza per non prendersi responsabilità. Il prof. Antonucci dell'Università di Chieti ha detto significativamente che "il Maghreb è arrivato in Puglia".


A questo si aggiunge la mancanza di cultura dimostrata da chi ci governa, che sia di destra o di sinistra. Ad esempio, per anni nelle zone di golena (bacini naturali che riducono la portata delle piene dei corsi d'acqua e fertilizzano il terreno) hanno autorizzato una cementificazione selvaggia che costituisce un pericoloso ostacolo al deflusso delle acque. A chi devono essere ascritte le colpe di questa situazione? Certamente ai costruttori che realizzano opere abusive, ma anche al condono concesso su queste opere da parte dei comuni. I condoni hanno devastato il territorio e il paesaggio a livello nazionale. Inoltre, dovrebbe rientrare nell' "abc" delle conoscenze tecniche di ogni amministratore che l'acqua è un corpo incomprimibile, e che al tentativo di compressione esso reagisca con un aumento di pressione e con la ricerca di una via di fuga 'esplosiva' dai risultati catastrofici. E' questo il caso delle abitazioni che si ritrovano i fondaci allagati ogni volta che scende giù un grande acquazzone. Mi viene in mente un vecchio detto teramano, che qualcuno deve essersi dimenticato: "l'acqua arvò lu sò", l'acqua rivuole il suo percorso. Cosa può fare l'uomo per risolvere i problemi che egli stesso ha creato? Ma l'uomo può sempre ripensare il proprio destino, portando maggiore rispetto all'unica terra che lo ospita! Si dovrebbero mettere a regime le acque dei fiumi, promuovendo il ritorno di una cultura di controllo delle campagne, oggi spesso abbandonate, e ci dovrebbe essere maggiore severità e raziocinio nel rilascio delle autorizzazioni a costruire. Si possono rivedere i piani regolatori per l'espansione edilizia e per la realizzazione degli insediamenti industriali. Come Wwf, noi premiamo per aumentare il potere delle autorità di bacino. Quali sono le altre questioni che stanno maggiormente a cuore al Wwf, in questo momento? Su tutte, ci stiamo battendo per la rimozione di quelle misure che stanno eliminando la biodiversità, ad esempio nel torrente Vezzola: flora, fauna e microfauna hanno un ruolo fondamentale nel miglioramento della qualità delle acque. In mancanza di questi elementi i nostri fiumi-come nel caso del Vibrata possono diventare propriamente avvelenati.