“Percorso ad ostacoli” chiamato dislessia

dislessiaLa dislessia evolutiva è un disturbo costituzionale di natura neurobiologica, consiste in una difficoltà o incapacità ad apprendere a leggere in modo corretto e fluente, pur in presenza di un livello intellettivo nella norma e di normali capacità relazionali e comunicative. Si accompagna a problemi di scrittura (disortografia e disgrafia) e/ocalcolo (discalculia). Dislessia, disortografia,

disgrafia e discalculia fanno parte dei disturbi specifici di apprendimento. Si stima che il problema riguardi circa il 3,5% della popolazione scolastica, il che significa che statisticamente vi è un’alta probabilità che in una classe di 25 elementi uno sia dislessico. E’ il problema più diffuso e più frequente che un bambino può incontrare in età scolare e dunque non ci sono insegnanti, genitori o pediatri che possano ancora ignorarlo. Molto spesso questi ragazzi non vengono riconosciuti nella loro difficoltà per tempo e non ottengono così alcuna facilitazione o adeguato adattamento della didattica che permetta loro di essere messi nella condizione di apprendere al pari dei loro coetanei. Vengono definiti da genitori e insegnanti “svogliati, pigri, capricciosi, riluttanti all’impegno”. Anche nel caso in cui il problema è stato riconosciuto e diagnosticato le difficoltà che questi ragazzi devono affrontare nella vita scolastica rimangono molte, possono compromettere il loro futuro scolastico e professionale e lo sviluppo della loro personalità. Per anni la scuola è stata per questi ragazzi un “percorso ad ostacoli” e “mantenere il passo” con l’andamento della classe è stato molto difficile. Qualcosa però sta cambiando. L’emanazione della legge n. 170 dell’8/10/10 “Nuove norme in materia di disturbi di apprendimento in ambito scolastico” crea aspettative e speranze per i dislessici e le loro famiglie. Stabilisce per la prima volta il riconoscimento ufficiale dei DSA; prevede che la scuola metta in atto “interventi tempestivi per l’individuazione di casi sospetti”; prevede una formazione specifica del personale docente e dirigenziale; stabilisce gli strumenti compensativi e dispensativi e le attenzioni cui hanno diritto gli alunni dislessici: sintesi vocale, registratore, calcolatrice, computer; l’alunno potrà essere esonerato dalla lettura ad alta voce, dallo studio della lingua straniera in forma scritta, avrà diritto a tempi più lunghi per le prove scritte, a interrogazioni programmate e a forme di valutazione diversificate. Le misure educative di supporto dovranno essere esplicitate e formalizzate dai consigli di classe sotto forma di un Piano educativo personalizzato per consentire il successo formativo dell’alunno DSA. La legge 170 potrà quindi determinare un radicale cambiamento nella scuola, un’occasione perché essa diventi protagonista di un processo virtuoso di aggiornamento e di rinnovamento di una didattica più attenta alle differenze individuali. La legge 170 potrà quindi determinare un radicale cambiamento nella scuola, un’occasione perché essa diventi protagonista di un processo virtuoso di aggiornamento e di rinnovamento di una didattica più attenta alle differenze individuali.