riflessione sulla nomina della nuova Giunta comunale

La “riesumazione” della vecchia giunta, dopo oltre due mesi di paralisi amministrativa, costituisce l’ultimo schiaffo alla città

di Teramo e traccia l’inglorioso epilogo di quel che resta del centrodestra teramano e dei gruppi politici ormai sempre più autoreferenziali che ne hanno rappresentato il fallimento.

Nonostante le patetiche lezioni di “responsabilità”, ieri i cosiddetti big del centrodestra e i loro gruppi sono usciti allo scoperto: dopo aver portato la città sull’orlo del baratro, hanno dichiarato apertamente di voler condurre la città al commissariamento, con l’unica malcelata preoccupazione di agganciare le prime scadenze elettorali utili, senza risolvere i problemi e scaricando le gravi conseguenze sulle future generazioni di teramani.


Così, la nuova/vecchia Giunta a 8, si traduce in una scelta irresponsabile, non solo di fronte alle urgenze note ma anche in riferimento, su tutto, al predissesto finanziario, con un’anticipazione di cassa che sfiora i 20 milioni di euro e per il quale non si vede alcun tipo di intervento.

Abbiamo assistito a continue rotazioni di assessori, sempre accompagnate da nuovi programmi di rilancio e sempre concluse con esiti fallimentari. Rotazioni gattopardesche in cui sono cambiati gli attori ma non le logiche spartitorie sottese.

Ci chiediamo se il 
Sindaco e i suoi sodali siano consapevoli che con tale disastrosa azione hanno condannato non solo loro stessi o – peggio – la Teramo di oggi ma stanno mettendo a repentaglio il futuro della nostra comunità per la quale saranno necessari anni di “lacrime e sangue” per tornare a vedere una città fiorente, vitale, libera, produttiva, accogliente verso i meno fortunati, propositiva, in una parola: felice.


La stessa richiesta della fiducia in bianco, formulata timorosamente nell’ultimo consiglio comunale, si è dimostrata nei fatti un atto di debolezza senza attenuanti.


E’ giunto il momento che il Sindaco e il Consiglio comunale tutto prendano atto, come l’intera opposizione ha scritto nella mozione di sfiducia, che la Città di Teramo non può ulteriormente sopportare la condizione di degrado etico, politico ed amministrativo creata in questi anni da questo gruppo di potere, che, con la sua disastrosa azione, si è preoccupato unicamente di garantire la sopravvivenza egoistica della consiliatura, per il vantaggio di pochi e a danno della comunità cittadina.

Gianguido D’Alberto – Ilaria De Sanctis – Francesca Di Timoteo – Antonio Filipponi -Mariarita Santone