Assistenti Sociali, mano tesa a tutti

Mano tesaL’assistente sociale è il professionista che può svolgere la propria attività in forma autonoma e/o nell’ambito del sistema organizzato delle risorse sociali, secondo principi, conoscenze e metodi specifici della professione. Massimiliano Ettorre, responsabile in ambito della tutela minorile ci aiuta a rispondere alle domande più comuni su un lavoro talvolta poco chiaro a molti. “Ogni residente del Comune di Teramo può rivolgersi ai
servizi sociali dell’ente situati in via d’Annunzio, 120. Il territorio è

operativamente diviso per ‘aree di intervento’. Attualmente, nel comune di Teramo siamo in cinque. Lavoriamo in équipe, anche se ognuno ha operativamente alcune specifiche aree di intervento.
Attualmente, l’apertura al pubblico dei nostri uffici è garantito tutte le mattine dalle 11 alle 13 e nei pomeriggi di martedì e giovedì dalle 16 alle 17 (per info: tel. 08613241 Centralino dell’Ente; www.comune.teramo.it; Ufficio URP). Negli orari di apertura al pubblico viene ricevuto ed ascoltato chiunque chieda informazioni: tecnicamente tale tipologia di servizio viene chiamato segretariato sociale professionale.” E se si tratta di un residente di un altro comune? “Lo ascoltiamo comunque e poi lo indirizziamo ai servizi di competenza territoriale. Le situazioni problematiche possono essere le più disparate: da un problema economico ad abuso di sostanze, da un anziano non autosufficiente ad una situazione di disabilità, da minori stranieri non accompagnati a donne vittime della tratta, da problematiche relazionali a situazioni di maltrattamento infantile, dall’affido familiare all’adozione. Le tematiche trattate sono vastissime, ed a ognuno cerchiamo di dare risposte individualizzate”. Nell’ambito dei servizi domiciliari, attualmente si offrono diverse tipologie di servizi, ma solo in forma totalmente gratuita. Il problema di questo sistema è che, come da normativa, sono stati stabiliti dei limiti di reddito di accesso (misurati tramite il modello del parametro ISEE). In pratica, alcuni servizi (domiciliari ed integrazione rette) possono essere erogati, previa valutazione sociale, solo sotto una determinata soglia ISEE, stabilita in base al tipo di servizio richiesto”. Esistono altri Comuni che invece hanno deliberato un sistema diverso, prevedendo la proporzionale compartecipazione dei cittadini ai costi, con la conseguente possibilità di estendere l’offerta del servizio anche a chi non rientra nelle fasce di reddito più basse. “Quello che noi facciamo è la presa in carico di singoli, coppie e famiglie tramite la predisposizione di progetti di aiuto socio-assistenziali e psico-sociali, specifici  per ogni singolo utente.In particolare, per anziani e disabili offriamo diversi servizi di sostegno domiciliare a spettro molto ampio, che spaziano da interventi puramente socio-assistenziali (microambiente, accompagnamento quotidiano, socializzazione), ad interventi più ampi, anche in collaborazione con la Asl (servizi socio-sanitari intergrati). Anche per i disabili esistono diverse tipologie di intervento: ad esempio, se il disabile è in età scolare è prevista l’assistenza di una fi gura specialistica (l’assistente educativo scolastico) che affianca gli insegnanti e l’insegnante di sostegno (le cui ore di intervento vengono drammaticamente ridotte ogni anno), fino ad un massimo di 21 ore settimanali. Tale tipologia di servizio pesa in modo importante sul bilancio del Comune, ma viene garantito da molti anni. Anche in questo ambito sociale abbiamo proposto, ormai da anni, il passaggio alla compartecipazione, per ampliare l’offerta dei servizi domiciliari anche ad altre fasce reddituali. La figura dell’assistente sociale è presente anche negli ospedali, nei servizi specialistici e/o territoriali (Sert; centro di salute mentale; servizio psichiatrico di diagnosi e cura.), in Provincia ed in prefettura. Quotidianamente noi assistenti sociali del comune ci interfacciamo con i nostri colleghi e/o con altri professionisti per un lavoro congiunto”. La popolazione si rivolge a voi? “Abbiamo un’utenza vastissima. Inoltre, l’attuale congiuntura economica ha determinato un aumento delle richieste di sostegno economico, contestualmente alla riduzione dei nostri interventi: in regime di carenza di fondi l’amministrazione comunale è obbligata a stabilire delle priorità”. Importantissimo il piano di zona dei servizi sociali che è l’atto di programmazione triennale dei servizi offerti, e che viene predisposto in base alle linee-guida contenute nel piano sociale regionale. Ai tavoli di preparazione dei piani di zona partecipano anche i cittadini del territorio tramite associazioni di volontariato e/o di rappresentanza sociale.