Al via ai lavori di ristrutturazione, all’interno dell’Ospedale di Atri, per realizzare la nuova U.O.C. di Endocrinologia, diretta dal Dr. Bruno Raggiunti.
Un reparto d’eccellenza, che attrae pazienti anche da fuori Regione, che garantisce un’intensa attività professionale da parte di tutta l’équipe e che – fino ad ora – è stato costretto in spazi piuttosto angusti e non del tutto adeguati al grande numero di utenti che, quotidianamente, affollano l’Unità Operativa.
La Direzione Strategica della ASL ha così destinato quasi 800.000 euro ai lavori di ammodernamento all’interno dell’Ospedale di Atri, che consentiranno di realizzare un reparto completamente nuovo per il Dr. Raggiunti e la sua équipe.
Il terremoto ci ha lasciati spiazzati, impotenti, ma quando dobbiamo preoccuparci del nostro stato d’animo?
L’edizione 2016 dell’Annuario Istat pubblicato il 29.12. 2016 fotografa un’Italia senza posti letto. Dal 2009 tagliati altri 18mila letti ospedalieri. Soprattutto al Sud. E il gap diventa enorme per i posti nelle strutture residenziali: 91 ogni 10mila abitanti a Trento, solo 4,4 in Campania.
Nell’ultimo compendio annuale la fotografia del nuovo Ssn dopo la dieta dei tagli: meno strutture, meno posti letto ordinari negli ospedali, meno laboratori e medici di base e più assistenza residenziale (ma solo al Nord).
E il centro sud arranca tra ospedali senza letti e assistenza residenziale inesistente. Torna invece a crescere il personale del Ssn.
Continua il calo dei posti letto ordinari messi a disposizione del Servizio sanitario nazionale. Nel 2013 se ne contano 196.927 con un rapporto medio per 1.000 abitanti di 3,3 pl. Circa 2000 in meno rispetto al 2012 e 18mila in meno rispetto al 2009. Le politiche di tagli però, andando a vedere le singole regioni riportano di un centro sud con numeri ampiamente sotto la media, al contrario delle regioni del centro nord che hanno tutti numeri più elevati.
I dati regionali relativi agli indicatori dell’offerta ospedaliera del 2013 mostrano una forte variabilità: i posti letto ordinari per mille abitanti variano dai valori più bassi in Calabria (2,5) e Campania (2,7) ai più alti in Valle d’Aosta (4,0), Emilia-Romagna (3,9) e Molise (3,8). Sono questi alcuni numeri
Tagliate quasi il 10% delle strutture di ricovero dal 2009: La dieta del Ssn ha riguardato anche le strutture. Erano 1.172 nel 2009, sono 1070 nel 2013.
Ridotti ambulatori e medici di base: Nell’ampio rapporto non si può non rimarcare come la stretta cui è stato sottoposto il Ssn abbia riguardato non solo i posti letto ospedalieri. Il calo ha caratterizzato anche il numero degli ambulatori e laboratori (dai 9.658 del 2009 ai 9.214 del 2013). Lieve tendenza alla discesa anche per i medici di base anche se il fenomeno è destinato ad acuirsi nel tempo. Sia per i laboratori che per la medicina di base da notare come in questo caso l’alta prevalenza di strutture e dottori si ha nelle regioni del centro sud.
Aumenta il personale del Ssn. Nel 2013 il Ssn ha registrato 632.730 unità di personale (medici, infermieri, tecnici, etc). Un numero in crescita (per tutte le categorie) rispetto al 2012 quando se n’erano registrate 616.437. Sono lontani i tempi del 2009 quando si viaggiava intorno a quota 650mila ma la linea di tendenza al ribasso è stata invertita.
Cresce (ma solo al Nord) l’assistenza residenziale. In controtendenza invece l’aumento dell’assistenza residenziale che tra il 2009 e il 2013 ha visto crescere i posti letto del 16% fino a quota 234.008. Ma mai come su questo dato si evidenzia uno squilibrio tra Nord e Sud.
In Campania la media è di 4,4 posti letto ogni 10mila abitanti mentre nella Pa di Trento ve ne sono 91,2. Impietoso anche il confronto tra Lazio e Lombardia: nella prima i posti letto in strutture residenziali sono 16 ogni 10mila abitanti, nella seconda 69,2.
In generale in Italia la media è di 38,8 posti letto. Al Sud la media è di 11,6, al Centro del 26,3 e al Nord si superano abbondantemente i 60 pl. Insomma un’Italia sempre più spaccata in due in cui al Sud sembrano essere rimaste poche e limitate briciole.
L’Abruzzo de- commissariato, che ammicca con grande enfasi dai manifesti propagandistici il successo dell’operazione di risanamento, mostra i seguenti numeri riferiti al 2013:
POSTI LETTO ASSISTENZA RESIDENZIALE 2537 19,2 PER 10000 ABITANTI
POSTI LETTO ASSISTENZA SEMI RESIDENZIALE 263 2 PER 10000 ABITANTI
POSTI LETTO ASS. RESI. PER RIABILITAZIONE 848 6,4 PER 10000 ABITANTI
POSTI LETTO ASS. SEMI RES. PER RIABILITAZIONE 878 6,6 PER 10000 ABITANTI
ISTITUTI DI CURA DEL SSN 29
POSTI LETTO 4330 3,3 PER 1000 ABITANTI
DEGENZE 154893
TASSO DI OSPEDALIZZAZIONE 117,1
TASSO DI UTILIZZO DEL POSTO LETTO 81,1
DEGENZA MEDIA 7,9
Fonte:Istat Annuario 2016
Teramo, 11 ottobre 2016 ‒ È stato appena pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Nature Protocols un lavoro condotto da Marta Czernik, Domenico Iuso e Paola Toschi del gruppo di ricerca che fa capo a Pasqualino Loi, docente di Fisiologia al Corso di laurea magistrale in Biotecnologie della riproduzione dell’Università degli Studi di Teramo.
L’articolo pubblicato venerdì scorso Remodeling somatic nuclei via exogenous expression of protamine 1 to create spermatid-like structures for somatic nuclear transfer descrive in maniera dettagliata come convertire la struttura cromatinica di cellule somatiche di pecora e topo in nuclei spermatidi-simili attraverso l’espressione eterologa del gene della protamina 1 (Prm1).
Il lavoro è stato pubblicato su espressa richiesta dell’editore per divulgare l’approccio innovativo del gruppo di ricerca dell’Università di Teramo nel migliorare l’efficienza della clonazione, e ricalca quello apparso – sempre a cura degli stessi autori ‒ lo scorso novembre su Cell Reports.
«La strategia – spiegano Czernik, Iuso e Toschi ‒ è semplice: seguire l’esempio della natura. In natura è lo spermatozoo che feconda l’oocita, dando origine al nuovo individuo. Nella clonazione invece, l’oocita è “fecondato” da una cellula differenziata. Ovviamente, la struttura del nucleo della cellula differenziata è enormemente più complessa rispetto allo spermatozoo (essenzialmente DNA provvisto di un’elica) e questo giustifica la ridotta efficienza della clonazione. Trasformando il nucleo di una cellula differenziata in una struttura simile a quella dello spermatozoo (l’elica non serve, visto che iniettiamo noi il nucleo) dovremo attenderci un miglioramento della tecnica».
i volontari della protezione civile di Tortoreto sez Matteo Vannucci hanno incontrato il commissario Francesco Tarricone per riferire le azioni messe in campo per i territori delle regioni Abruzzo, Lazio, Umbria, Marche e Umbria colpite dal sisma del 24 agosto 2016.
L’associazione di volontariato già dal giorno 24 si è adoperata per soccorrere e alleviare la popolazione colpita dalla catastrofe unendosi alla colonna mobile della regione Abruzzo che ha il campo di emergenza a Grisciano, le squadre dei volontari di Tortoreto si stanno alternando insieme alle associazione di tutta la regione portando il loro contributo operativo.
In questi momenti insieme ai cittadini ci rendiamo conto della necessità di avere un’associazione con volontari addestrati e professionali nei compiti ai quali vengono chiamati a svolgere nei momenti di emergenza, ma soprattutto abbiamo bisogno di tutti gli strumenti operativi, quali pick up, attrezzatura per allestimento campo radio e segreteria, generatore di energia elettrica, tende pneumatiche, materiale da lavoro ecc ecc ecc, per poter essere efficaci ed efficienti abbiamo sempre una programmazione per migliorare il nostro apporto, in effetti oggi abbiamo un progetto approvato con il dipartimento di protezione civile tramite il gruppo GRE di Tortoreto che ci finanzia per il 75% ma necessitiamo del restante 25% che è pari ad euro 4000,00 per questo CHIEDIAMO a tutti; cittadini, imprenditori, amministratori di contribuire con una donazione o tramite un bonifico sul nostro conto corrente IBAN :IT 17 I 08332 77070 000160100857 o acquistando i biglietti della lotteria del corpo volontari di protezione civile di Tortoreto sez. Matteo Vannucci.
Ai contribuenti che sostengono tale progetto con le erogazioni liberali alle ONLUS il nostro ordinamento riconosce loro delle agevolazioni fiscali sotto forma di detrazioni d’imposta recuperando in dichiarazione dei redditi il 26% .
Per chi volesse essere di aiuto può contattarci e daremo tutte le spiegazioni.
Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. ,
facebook protezione civile Tortoreto sez Matteo Vannucci
Ciò che influenza radicalmente le abitudini alimentari delle persone è la routine delle azioni giornaliere che compie. L’impiegato, o coloro che svolgono un lavoro sedentario, hanno spesso di fronte a sé